"Scontenti"
di Yasmina Reza.
Trama
Voci che incalzano a tessere una trama i cui fili collegano molteplici esistenze. I personaggi che si avvicendano sulla scena vivono in apparenza destini marcatamente distanti gli uni dagli altri, in realtà si ritrovano tutti ad essere accomunati da un unico filo: una latente solitudine.
La felicità infatti è un talento, sia che la si ritrovi nell'amore o nell'assenza di amore, all'interno di una coppia o fuori da ogni legame, mentre i personaggi che a turno si confessano al pubblico, in modo a volte patetico, a volte grottesco, a volte atrocemente comico, sembrano non possederla. In un sottile gioco di echi, di risonanze e contrappunti - tra amori inaciditi e rancori mai sopiti, illusioni spezzate e fughe nel delirio - i protagonisti di queste storie sono tutti segnati dalla difficoltà dell'incontro con l'altro.
Un testo di precisione chirurgica fa affiorare sotto la superficie smaltata delle apparenze solitudine e violenza, disperazione e risentimento tra mogli inquiete e mariti perplessi, amanti insoddisfatte e libertini mediocri, giovani in fuga dalla vita e vecchi abitati dalla morte.